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Qui Calabria >> Turismo e sicurezza strade. Intervenga il Presidente della G.R.



Pubblicato sul Quotidiano del Sud del 13.04.2016 (pag.1 e 44)

Sicurezza e degrado strade calabresi: intervenga il Presidente Oliverio.
Nei giorni scorsi è bastato che una nota blogger nazionale cinguettasse sulla qualità di un depliant per scatenare una tempesta regionale. Non aveva tutti i torti tranne ignorare, ma è più grave per altri, che quel magico luogo, l'Arcomagno di San Nicola Arcella, non vive il problema estetico se vi fosse poggiata al meglio una lettera o una ciabatta bensì, della sua inaccessibilità per ragioni di sicurezza. E' un problema di sostanza più che di forma.
Detto fra calabresi, veramente qualcuno pensa che la fortuna turistica di una regione discenda dall'efficacia di un depliant? Certo, la pubblicità è parte integrante del marketing turistico di una regione ma senza una strategia sui contenuti, appunto, sulla sostanza, un depliant, bello o brutto che sia, resta tale: carta, più o meno piacevole o accattivante.
La strategia sui contenuti richiama invece ad un insieme di azioni e di politiche che se ci sono te ne accorgi dalla qualità del vivere e dell'accoglienza di cui benefici, se non ci sono soffri perché hai pagato per stare in un luogo non rispondente alle aspettative.
Poiché convinti che il buon nome turistico della Calabria discenda principalmente dalla qualità dei servizi pubblici e privati che un territorio è in grado di offrire, oltre che dalla naturale predisposizione civica, climatica e paesaggistica, a meno di un anno, torniamo a porre il tema della sicurezza stradale dopo che la nostra azione di denuncia lo scorso anno determinò l'invio una tantum dei forestali per “disboscare le strade” del vibonese.
Intervento utile, ma poca cosa a fronte della criticità segnalate in molti tratti stradali che richiedono ben altro che il taglio di sterpi. Il problema della messa in sicurezza di molti tratti stradali resta infatti un problema irrisolto per molti residenti calabresi e per quanti raggiungono le nostre principali mete turistiche.
Ma non solo. In importanti comuni ed a pochi mesi dalla stagione estiva, stagnano problemi che riguardano l'offerta complessiva dei servizi: dalle buche stradali, alle frane che arrestano i percorsi, alla raccolta dei rifiuti, alla potabilità dell'acqua, sino al funzionamento degli impianti di depurazione. Per non dire dei servizi più in generale (piano spiagge, parcheggi, traffico, commerciale, guardie mediche turistiche, ecc..).
Questo, nonostante residenti e villeggianti, in aggiunta ai trasferimenti ordinari, versano alle casse regionali e locali in termini di fiscalità, di tributi, di bollo auto, di multe e di tassa di soggiorno che, nell'insieme, concorrono al gettito finanziario degli enti a cui sta in capo il funzionamento complessivo dei servizi da cui discende il buon vivere di residenti e villeggianti, e nel caso, la sicurezza e la manutenzione delle strade.
A maggior ragione è impossibile derubricare a “normalità” il pericolo che attende ogni giorno gli automobilisti di molti tratti stradali regionali e fra i tanti, come non citarlo, quelli della provincia di Vibo Valentia meta turistica di incomparabile bellezza deturpata in lungo e in largo da buche, sterpi e incuria decennale che chiama in causa responsabilità amministrative di ogni livello.
Dunque, se il “turismo” non è depliants, sagre o veline ma è STRATEGIA, è sostanza, è pianificazione multi-settoriale e infra-istituzionale di obiettivi, di risorse e competenze al servizio di un'idea di Calabria fruibile in ogni sua componente, c'è da desumere, stante il quadro dell'offerta dei servizi, e la qualità della viabilità stradale è una delle più evidenti cartine di tornasole, che in Calabria non c'è ancora una strategia turistica globale che agisca sull'insieme dei fattori capaci di determinare il miglioramento dell'accoglienza e la piena valorizzazione di ogni potenzialità in grado di generare vantaggio economico, occupazionale e sociale.


Così, va detto, la sicurezza stradale, dal Tirreno allo Jonio e dal Pollino a Reggio Calabria, non discende dalla “progettualità rotatoria” così pericolosamente in voga e divoratrice di risorse, ma dall'insieme di interventi strutturali e funzionali che rendono sicuro, per non dire anche gradevole e dignitoso, il tragitto per automobilisti, ciclisti e pedoni esposti a rischi e danni continui.
Si potrà obiettare che la Calabria è lunga e impervia e con migliaia di chilometri di strade statali e comunali, che mancano uomini e risorse ma si risponderà, che non tutte le strade presentano lo stesso stato di degrado, che molte hanno valenza strategica regionale, che serve leggere fra gli organici e le competenze, che occorre spulciare fra le maglie dei bilanci comunali, regionali e provinciali, Anas compresa, fra appalti ed opere ferme ed in ogni scibile finanziario ordinario e comunitario. Lì si potrebbero trovare soluzioni inaspettate.
A stagione turistica alle porte riesce difficile pensare a quanto ancora si potrà fare per correggere il tiro ma intanto, e nello specifico, chiediamo alla più alta figura istituzionale della Regione ed in virtù delle sue prerogative, un intervento straordinario, con coordinamento diretto e inter-istituzionale, mirato al superamento delle criticità che ledono quotidianamente il diritto alla mobilità, la sicurezza e l'incolumità dei cittadini e non meno, le prerogative e l'immagine di importanti mete turistiche regionali da cui derivano i consumi ed il sostentamento economico per migliaia di imprese, di lavoratori e famiglie.

Mimma Iannello
Presidente Federconsumatori Calabria


 
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